
PRESSO IL NOSTRO CENTRO TRATTAMENTI CON ONDA D’URTO
L’Onda d’urto (O. U.) è definita come un’onda acustica ad alta energia caratterizzata, sul fronte d’avanzamento, da una pressione in grado di passare, in frazioni di nanosecondi (10-9), da valori atmosferici (1,01- 1,02 Bar) fino a valori estremamente elevati (100-1000 Bar), per poi ritornare ai livelli di partenza dopo una fase negativa.
La sua velocità di propagazione è in funzione del mezzo nel quale si trasmette (impedenza acustica) e dell’intensità dell’onda; conoscendo questi dati, è possibile calcolare lo spessore del fronte d’onda che è definito come lo spazio tra il punto in cui si è raggiunta la massima ampiezza pressoria e quello in cui prevale nuovamente la pressione atmosferica. Strutture quali le pareti cellulari, il cui spessore è valutabile a livello molecolare, sono quindi sottoposte a gradienti pressori elevatissimi al transito delle O.U. L’impedenza acustica è definita come la resistenza opposta da un tessuto all’avanzata dell’O.U.; essa varia in relazione alla densità del tessuto ed influenza la velocità di propagazione dell’onda.
Gli impulsi pressori prodotti dalle O.U. sono capaci di indurre, a livello delle zone colpite:
- riduzione della flogosi locale;
- neoformazione di vasi sanguigni;
- riattivazione dei processi riparativi.
Indicazioni per la terapia ad onde d’urto
- Pseudoartrosi / mancato consolidamento delle fratture
- Tendinite degenarative e/o calcifica della spalla
- Tendinopatie inserzionali croniche es. epicondiliti, epitrocleiti (gomito del “tennista” o del “golfista”)
- Fascite plantare e spina calcaneare
- Tendinite inserzionale achillea
- Tendinite della zampa d’oca
- Tendinite rotulea (anche nelle tendinopatie in ginocchia operate di ricostruzione del legamento crociato anteriore con parte del tendiine rotuleo)
- Pubalgia
- Borsite trocanterica
- Osteonecrosi asettiche ( aree di necrosi ossea)
- Sindrome della cresta tibiale ( dolore a carico della tibia in sportivi o ballerini per sovraccarico funzionale)
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